Uno dei momenti più memorabili di ogni viaggio in Giappone consiste nel rilassarsi nelle rigeneranti acque di un bagno termale. Il Giappone è ricco di un vasto numero di sorgenti termali, onsen in giapponese. Si possono trovare onsen in città, foreste e lungo la costa, ma uno dei posti migliori per gustarsele è in mezzo alle montagne. La prefettura di Gifu, oltre a essere benedetta da un’abbondanza di ricchezze naturali (oltre l’80 percento del suo territorio è costituito da montagne e foreste), è anche ricca di sorgenti termali e della storia e della cultura che le riguardano. Imparare ad apprezzare e trarre giovamento dalle onsen è uno dei modi migliori per comprendere l’arte giapponese del relax e la cultura giapponese più in generale. In questo articolo vi presentiamo alcune tra le migliori onsen di Gifu insieme alle comunità, tradizioni e artigianato che le circondano.

Le onsen possono essere variamente raggruppate in diverse categorie a seconda delle loro caratteristiche, ad esempio in base al fatto che siano al chiuso o all’aperto (rotenburo), oppure a seconda della loro posizione geografica, delle caratteristiche e dei benefici delle loro acque (alleviamento di dolori muscolari, nevralgie e altri disturbi) e di altro ancora.

Prima di entrare in una sorgente termale, è bene tenere a mente alcune regole generali: rispettate sempre la separazione dei sessi nei bagni (anche se alcuni sono misti), lavatevi e sciacquatevi sempre prima di entrare nelle vasche, non portate vestiti o asciugamani nell’area bagni e rispettate la generale atmosfera di tranquillità.

Nagaragawa Onsen

Gero Onsen

Okuhida Onsen-go

Nagaragawa Onsen: dove sorgenti termali incontrano tradizioni e artigianato

Nagaragawa Onsen è un distretto termale della città di Gifu nelle vicinanze del fiume Nagara e del monte Kinka, sormontato dal Castello di Gifu, un tempo dimora del famoso signore della guerra Oda Nobunaga (1534–1582). Al confine tra un importante centro abitato, Nagoya, e l’entroterra montuoso della prefettura di Gifu più a nord, Nagaragawa Onsen offre un incantevole mix di sorgenti termali, storia, tradizione e artigianato godibile senza dover percorrere grandi distanze; la città di Gifu si trova infatti a circa 20 minuti in treno, o 45 minuti in auto, da Nagoya.

Nagaragawa Onsen è la località ideale per immergersi in acque termali lungo le sponde di un fiume. Juhachiro è uno dei grandi hotel termali e ryokan (locande tradizionali giapponesi) della zona che attrae sia gli appassionati di terme che quelli della pesca col cormorano (vedi più sotto). Le acque di Nagaragawa Onsen sono famose per il loro alto contenuto di ferro e acido carbonico che conferisce loro un ricco colore terracotta. Le proprietà di queste acque le rendono idonee ad alleviare il dolore e la rigidità articolare e a rinfrancarsi dalla fatica.

I grandi bagni all’aperto di Juhachiro offrono magnifiche viste sul fiume Nagara e sulle montagne più a nord. Il bagno Kura-no-yu si distingue per acque color terracotta che sgorgano all’interno di un magazzino in terra battuta vecchio di 120 anni. Quello che una volta era un simbolo di ricchezza è ora una località esclusiva ove rilassarsi all’interno di una struttura dalle caratteristiche architettoniche uniche.

Si dice che il fiume Nagara, lungo circa166 chilometri, sia uno dei tre fiumi più limpidi del Giappone ed è rinomato come luogo di balneazione da molto tempo. È anche uno dei posti migliori per la pesca all’ayu (plecoglossus altivelis, varietà di pesce fluviale) con cormorani addestrati. La pesca con cormorano, o ukai, ha una storia e una tradizione lunghe oltre 1.300 anni, e i maestri pescatori che la praticano sono patrocinati dall’Agenzia della Casa Imperiale. Vestiti in abiti tradizionali, i pescatori escono di notte su lunghe barche di legno dotate di bracieri fiammeggianti sospesi sul fiume. All’avvicinarsi degli ayu e di altri pesci di fiume attirati dal bagliore, i pescatori mettono in acqua una dozzina di cormorani. Un anello flessibile, e che non causa dolore, attorno al collo dei cormorani impedisce loro di inghiottire i pesci più grossi facendo sì che rimangano in una sacca vicino alla gola, in modo da poter essere recuperati in seguito dai pescatori.

I visitatori possono assistere all’emozionante spettacolo della pesca illuminata dalle fiamme proprio mentre si svolge, viaggiando a fianco dei pescatori in una barca da turismo. Non solo, ma possono anche gustare il pesce di fiume appena pescato in piatti di cucina stagionale kaiseki a più portate serviti in hotel come Usho No Ie Sugiyama, che si trova nello stesso quartiere lungo il fiume dove vivono sei maestri della pesca con cormorano, o usho, insieme ai loro uccelli. Per i pescatori, preservare questa tradizione è fondamentale, anche alla luce del generale declino demografico del Giappone.

“La caratteristica distintiva della pesca col cormorano sul fiume Nagara è che si tratta di una vocazione ereditaria,” ci racconta Shuji Sugiyama, un pescatore di sesta generazione. “Dai ragazzi nati in una famiglia di pescatori ci si aspetta che portino avanti questa tradizione”.

Le barche per la pesca con cormorano non sono le uniche imbarcazioni tradizionali presenti sul fiume Nagara. A valle di Nagaragawa Onsen troverete il traghetto Obeni no Watashi su cui è possibile attraversare il fiume gratuitamente. Pilotate da un solo traghettatore, queste lunghe imbarcazioni in legno risalgono al XVII secolo ed erano anticamente sospinte mediante pertiche. Sono gestite dalla municipalità di Gifu, principalmente a beneficio di color che attraversano il fiume per raggiungere il tempio Zuikozan Osshin-ji, luogo di culto buddista sulla sponda meridionale. Questa modalità di trasporto, unica e rilassante, rappresenta una gradita alternativa alla frenetica velocità dei normali mezzi di trasporto.

Appena sotto il monte Kinka, la sponda meridionale del fiume Nagaragawa offre un facile accesso a negozi di artigianato e bagni termali. A monte, la città di Mino è rinomata per la produzione di carta giapponese fatta a mano dalla corteccia dell’albero del gelso (kozo). Con una storia lunga oltre 1.300 anni, la carta giapponese mino washi della città di Mino, sul fiume Nagara, è molto usata per la realizzazione di dipinti, stampe, porte scorrevole shoji, ombrelli e lanterne di carta. È stata perfino utilizzata per il restauro di dipinti al Museo del Louvre e per i certificati di encomio delle Olimpiadi e Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Nei pressi del ponte Nagara vi sembrerà di essere stati trasportati indietro nel tempo in una strada del periodo Edo (1603–1868) fiancheggiata da negozi in legno con tetti di tegole dedicati a queste arti tradizionali.

Il Nagaragawa Depart, ad esempio, vende artigianato regionale e altri prodotti che vanno da pregiati sake giapponesi a taglieri in legno di alta qualità e lanterne di carta Isamu Noguchi. Un altro negozio dedicato all’artigianato della carta è Casa, specializzato in ombrelli in carta di alta qualità washi wagasa fatti a mano e disponibili in versione impermeabile per i giorni di pioggia e in versione parasole parasole higasa per i giorni di sole.

“Gli ombrelli wagasa sono raffinati oggetti di uso quotidiano che chiunque può utilizzare,” afferma Ikumi Kawaguchi, manager di Casa. “Certo, ci sono giorni in cui gli ombrelli occidentali risultano più convenienti, ma la nostra speranza è che i nostri clienti si divertano con i wagasa sia sotto la pioggia che sotto il sole.”

Dolci e sostenibilità a Gero Onsen

I viaggiatori che si dovessero avventurare più a nord nell’entroterra di Gifu troveranno un’atmosfera molto diversa all’addentrarsi nelle colline. Vi consigliamo di iniziare dalla comunità termale di Gero, una cittadina di montagna a cavallo del fiume Hida, facilmente raggiungibile in treno da Nagoya in soli 90 minuti.

Menzionata in testi storici che risalgono all’VIII secolo, Gero Onsen è una delle tre stazioni termali più famose del Giappone. A testimonianza della sua importanza per i viaggiatori moderni che vogliono godere dei benefici dell’ecoturismo, Gero è stata nominata tra le 100 migliori destinazioni turistiche sostenibili al mondo da Green Destinations, un ente di certificazione del turismo sostenibile accreditato a livello internazionale. Le acque termali di questa zona sono note per essere levigate e setose, e sono soprannominate “acque di bellezza” perché rendono la pelle altrettanto levigata. Perfetta per il ciclismo, l’area circostante a Gero è rinomata per le cateratte di Hida Osaka, che comprendono più di 200 roboanti cascate, e per il villaggio di Maze, considerato uno dei più belli del Giappone.

Se desiderate trascorrere qualche momento nel lusso più raffinato, entrate nel Suimeikan, il più grande hotel termale di Gero, con 264 camere e una storia lunga quasi 100 anni. A brevissima distanza dalla stazione di Gero e dalle vasche per pediluvi, questo hotel si affaccia sia sul fiume Hida che su un giardino meravigliosamente curato che include una tradizionale casa da tè chashitsu, villette per gli ospiti e una vasca piena di carpe colorate. Oltre ai bagni privati e una sauna, il Suimeikan dispone di tre grandi bagni pubblici tra cui una vasca in un sala interamente realizzata in pannelli di cipresso e un ampio rotenburo fiancheggiato da gigantesche pietre. Dopo un bagno, gli ospiti possono degustare piatti stagionali di cucina kaiseki serviti in tradizionali camere con pavimento in tatami e splendide viste sul fiume.

“Disponendo di quattro edifici principali, ciascuno dotato di un bagno pubblico di grande dimensioni, i nostri ospiti possono fare tour termali senza dover uscire dall’hotel,” afferma Kazuhiro Yoshida, direttore del marketing del Suimeikan. “Offriamo anche ristoranti giapponesi, francesi e cinesi, oltre alla possibilità di mangiare in camera, consentendo agli ospiti di personalizzare al massimo il loro soggiorno da noi.”

Se desiderate esplorare la zona dopo un bagno, potrete passeggiare per il paese vestiti in tradizionali yukata, se lo desiderate, e immergere i piedi in una delle tante vasche per pediluvi gratuite sparse per la città. Di fatto, uno dei modi migliori per immergersi nella cultura termale di Gero è bagnarsi i piedi a Funsenchi, una serie di vasche in roccia per pediluvi all’aperto sulle rive del fiume Hida. Situate vicino al ponte Gero Ohashi, nel cuore di Gero, queste rilassanti vasche sono il luogo perfetto per ammirare le montagne circostanti e immergersi nello scenario, in senso letterale.

Per capire quanto i bagni termali siano presi sul serio a Gero, basta attraversare il ponte e camminare fino al Santuario delle Terme di Gero, un luogo di culto shintoista dedicato alle sorgenti locali e custodito da due leoni di pietra. Più avanti lungo la strada, ai piedi delle colline sopra la città,il tempio buddista di Onsen-ji è dedicato a Yakushi Nyorai, il Buddha della medicina e della guarigione che si dice abbia rivelato alla gente del posto la fonte delle sorgenti locali sotto le spoglie di un airone bianco. Raggiungibile tramite una scala in pietra di 173 gradini, il tempio offre ampie vedute di Gero ed è particolarmente spettacolare in autunno, quando i suoi aceri tinti di rosso sono illuminati di notte.

Se avete bisogno di riposarvi, o di ricaricarvi di energie dopo la camminata fino al tempio, c’è una vasca per pediluvi presso il Santuario delle Terme di Gero, nascosto in un negozio di dolciumi. Per i più golosi, Gero ha molto da offrire. Yuamiya serve un sorprendentemente prelibato dolciume chiamato ontama sofuto, abbreviazione di onsen tamago sofuto kuriimu. Si tratta di un gelato alla spina servito con un uovo bollito in acque termali e fiocchi di riso integrale. È disponibile al naturale o con salsa di miso. Vi è poi il ricco e morbido budino Honwaka Pudding, riscaldato nelle sorgenti locali.

Se non siete ancora sazi di dolci, scendete in fondo alla strada fino al Gero Butter Stand, un’altra pasticceria con annessa vasca per pediluvi, arricchita dalla presenza di un vitello in plastica intento a farsi un bagno. Il negozio sembra ricoperto da una colata di burro fuso, cosa quanto mai appropriata dato che la sua specialità sono appunto panini di crema al burro. Deliziosi col caffè o col tè, questi dolcetti burrosi sono disponibili in diversi gusti quali pistacchio, uva passa e frutti di bosco.

Immergetevi nella natura e nella tradizione a Okuhida Onsen-go

Andando ancora più a nord nel cuore di Gifu, Okuhida Onsen-go è la destinazione perfetta per coloro che preferiscono le sorgenti termali in un ambiente naturale più selvaggio. Vi è una grande varietà di aree termali tra cui scegliere, il che consente ai visitatori di godersi le montagne in tutta tranquillità e solitudine. Okuhida è in realta un’estesa regione termale che comprende le cinque città di Hirayu, Shin-Hirayu, Tochio, Fukuji e Shin-Hotaka. Secondo la leggenda, Hirayu Onsen fu scoperta da alcuni guerrieri nel XVI secolo quando questi videro una scimmia bianca curarsi una ferita in acque termali.

Oggi la città comprende un piccolo insieme di sorgenti termali e una stazione sciistica a gestione locale sulle pendici del monte Norikura. Shin-Hirayu Onsen si trova dall’altra parte del fiume Takahara rispetto a Fukuji Onsen e offre terme all’aperto apprezzate per le loro proprietà rilassanti. Tochio Onsen, che prende il nome dai numerosi alberi di ippocastano (tochi) che un tempo crescevano in zona, ha diverse pensioni che servono popolari piatti tradizionali a base di verdure selvatiche e pesce fresco di fiume. Fukuji Onsen è un altro compatto insieme di locande e sorgenti le cui acque ad alto contenuto di bicarbonato conferiscono alla pelle una sensazione di setosa morbidezza. Shin-Hotaka si trova più in alto nella valle, circondata dalle maestose Alpi Giapponesi Settentrionali e dominate dalla vetta a forma di coltello del Monte Yarigatake, la quinta montagna più alta del Giappone (3.180 metri).

Due dei migliori punti panoramici per apprezzare al meglio le circostanti bellezze naturali si trovano a Shin-Hotaka. Il Kita Alps Bridge è un grande ponte lungo 150 metri e alto 70 metri sospeso su un affluente del fiume Takahara che offre spettacolari viste panoramiche sulla valle e sulle vette a ovest.

Il ponte funge anche da porta d’accesso alla Funivia di Shinhotaka, che trasporta i passeggeri fino a una terrazza panoramica e a un percorso ecologico a un’altitudine di 2.156 metri. Aperta anche in inverno, la terrazza sul tetto della stazione di Nishihotakaguchi offre magnifiche viste a 360 gradi sulle montagne Hotaka, tra cui il monte Nishihotaka, il monte Yarigatake e il monte Kasagatake. È un’esperienza consigliata dalla Guida Verde Michelin del Giappone che non dimenticherete facilmente.

Per cercare temporaneamente riparo dal freddo, dirigetevi a Fukuji Onsen. Questa compatta comunità situata lungo un fiume è un insieme di vecchie fattorie e altre strutture tradizionali che risalgono a più di 100 anni fa. Nella tradizionale taverna Taranoki Izakaya potrete riscaldarvi alla vecchia maniera, non con acqua calda ma condividendo un pasto attorno a tradizionali focolari irori, che possono essere incassati nel pavimento o semplicemente installati su un bancone con posti a sedere tutt’intorno. Nelle fattorie di una volta, il fumo si diffondeva tra le travi del soffitto, tenendo a distanza parassiti e insetti. L’ irori è il luogo perfetto intorno al quale gustare una tazza di sake caldo, un piatto di ayu alla griglia e specialità locali come le noci di gingko arrostite e bistecche di manzo hida-gyu.

A valle della funivia di Shinhotaka, lungo il fiume Takahara, si trova lo Shin-Hotaka Onsen Yamano Hotel. Nonostante un aspetto decisamente occidentale e interni risalenti alla metà del secolo scorso, è un tipico esempio delle strutture alberghiere disponibili in loco. Lo Yamano offre sia camere in stile tradizionale giapponese che in stile occidentale, viste mozzafiato sulle cime dello Shinhotaka e sulla funivia, e persino un proprio sistema di risalita: una piccola funicolare che trasporta gli ospiti avanti e indietro da un rotenburo lungo il fiume. Qui potrete godervi il maestoso spettacolo delle Alpi giapponesi lasciandovi alle spalle ogni stress al suono delle acque mormoranti. È uno dei più bei panorami godibili da un onsen di tutto il Giappone, e sicuramente anche una dei più rilassanti.

“Qui a Shin-Hotaka abbiamo le sorgenti più abbondanti del Giappone, che sgorgano a una velocità di 4.000 litri al minuto,” afferma Kenichi Yamada, direttore della pianificazione allo Shin-Hotaka Onsen Yamano Hotel.

Una visita in zona non può dirsi completa senza un salto alla città di Takayama, il vivace centro di questo regno di sorgenti termali. Al cuore di questa città di circa 88.000 abitanti si trovano le tradizionali vie dello shopping del Distretto Storico di Takayama, fiancheggiate da botteghe in legno, distillerie di sake e vari caffè. Il festival Takayama Matsuri, che si tiene a metà aprile e metà ottobre, è tra i più grandi del Giappone, ed è famoso per pittoresche processioni di elaborati carri di legno e per le tradizionali bambole karakuri ningyo.

Dalle terme di montagna di Okuhida ai bagni lungo il fiume di Gero, dalle onsen di Nagaragawa fino alla pesca con i cormorani, Gifu vanta un’abbondanza di sorgenti termali e di tradizioni regionali uniche. Portatevi un asciugamano e venite a rilassarvi e rigenerarvi col meglio che il Giappone ha da offrire, qui nel cuore di Gifu.